zattere per le mamme

...le forze cominciavano a venirmi meno, quando all'improvviso intravidi tra i flutti una zattera ed una mano allungata verso di me...con gli occhi brucianti di salsedine e la bocca piena di acqua riuscii a dire solo uno stentato 'grazie'...

giovedì 21 dicembre 2006

NOI CHE NON VEDIAMO L'ORA...


L' esimio avvocato del villino di fronte ha allestito tra le numerose piante del suo balcone un Babbo Natale che si issa con una scala a pioli, di dimensioni quasi umane, talmente verosimile che la vecchietta che abita accanto a me ha avvertito i carabinieri, scambiandolo per un topo d'appartamento...il ristorante cinese sotto casa ha esposto all'esterno un Babbo Natale gonfiabile alto come un italiano medio, ma il pizzaiolo egiziano che stà poco più giù, per non farsi battere dalla concorrenza ha esposto un altro Babbo Natale ancora più grosso, per cui, se doveste passare dalle parti mie sappiate che è in corso una lotta tra Titani!
Ci rimane un pò difficile continuare a perpretare il mito di Babbo cò tutti stì ibridi che ci circondano...ma i bambini, nella loro suprema intelligenza, hanno già capito che quello vero sicuramente non è Made in Taiwan!
Mia figlia comunque non si lascia distrarre...lei aspetta quello che le consegnerà i doni la mattina del 25 dicembre;Babbo sarà interpretato da mio marito, che si commuove dall'inizio alla fine e mi fà sempre incacchiare perchè temo che prima o poi Michi lo sgami...e comunque la sua espressione alla vista del grande Babbo Natale è la cosa più bella e magica che mi sia mai capitata.
Allora, poichè noi non vediamo l'ora, a tutti voi auguriamo
BUON NATALE DI TUTTO CUORE
ma soprattutto, e sono sicura che lo condividerete, a Francesca PANZALLARIA al mitico mari TINO e alla dolcissima FROLLINA che è nata il 18 dicembre scorso!AUGURI!

martedì 19 dicembre 2006

Caro Gesù Bambino...


...giammai vorremmo disturbare il tuo Sacro Sonno, prima di piombare di nuovo tra noi e le nostre meschine esistenze, ma 'o fatte è che dint' a stà casa nun se capisce cchiù nniente...
è tutta colpa della fissazione per i viaggi...e mò tenimme l'albero 'e Natale cò tutte 'ppalle che fanno ammuina perchè sò tutte furastiere e 'o presepie dell'Ecuador - arò Giuseppe se chiama Josè e 'A Maronna Mariaconsueloconcitajuanita - s'appiccica tutte e juorne co' bambiniello (con tutto il rispetto è solo una statuina!) accattato a San Gregorio Armeno che parla napulitano!!!
Ieri sera appena hanno appicciato 'e lucelle ngopp'all'albero è cumminciata 'a guerra!
Pecchè 'e palle dell'IKEA quanno attaccano a parla cu' quella lengua imcomprensibbile nun te fanno durmì...e Vuje sapite che quanno s'appicciano 'e lucelle tutti quanti vanno a fare nonne nonne e finalmente ci stà nu poco 'e pace!
Ma chille niente...chi si chiamava accà e chi si chiamava allà, cò cierti nomme BRODDE, FOLKE, NJORD, LAVE...tanto hanno fatto che se sò scetate 'e palle inglesi: e mò sò cazz...oì aggio pensato!!!
Essì, quelle sono palle blasonate, sò baronette...sono state accattate a Londra da Harrods e parlano solo cù l'accento britisce ma quanno s'incazzano sò nummere! A verità è che sono belle assaje...ce stà babbo natale vestuto comme a nù serfista, ce stà nà barboncina rosa assettata su una bella seggiolella,una torta che sorride, una lampada decò, 'na signurina tutta appriparata cà vucchella rossa e l'uocchie da bambulella...
poi ce stamme nuje...'e palle vecchie...appartenimme all'albero d'a nonna 'e Graziella...simme 'e Napule, palle verace...tenimme trent'anne, l'artrosi, 'o raffreddore e simme chine 'e dulure...ma quanne ce metteno 'ncopp'all'albero facimme ancora 'na bella figura e poi, quando Natale è furnute Essa c'arravoglia chiano chiano nella carta del giornale perchè ce vò bene assaje assaje...
Ieri Micol facette cadè Gaetano e la mamma cò ciente strille e le lacrime all'uocchie ce dovette dare l'ultimo saluto...mò c'ha messo tutti quanti in alto e a me m'aggira 'a capa!
Caro Gesù...pure se Tu, che sei Grandissimo, nun può ffà niente co tutt'stù burdell' , proteggi chesta famiglia che è o veramente unita...e dona Pace e Serenità a tutto 'o munno ma soprattutto a tutte 'e criature!
Rispettosamente parlando 'a palla Giusuppina
Questo post, probabilmente incomprensibile ai più, è dedicato con tutto il mio cuore a tutti gli amici ed alle mie amiche con i quali sono felicissima di scambiare, per il primo anno, gli auguri di Natale...ogni Vostro commento, ogni Vostro post, in realtà ogni piccolo pezzo della Vostra vita ormai mi appartiene come se foste veramente miei vecchi amici...per cui TANTISSIMI AUGURI DI BUON NATALE DA GRA, alias LEMONI, da MICOL e da grande Alce STEVE!

venerdì 15 dicembre 2006

La trappola

Ricevuto tramite e-mail dalla mia amica Elena, mitica mamma di Livia...

Un topo guardò nella fessura del muro per vedere il contadino e la moglie aprire un pacco, scoprì così che nel pacco c'era una trappola per topi e ne fu devastato.
Tornando nell'aia, il topo volle avvisare tutti gli animali:"C'è una trappola per topi nella casa! C'è una trappola per topi nella casa!"
La gallina iniziò a chiocciare e raspare in terra e disse:"Signor Topo, posso capire che questa sia una grave preoccupazione per lei ma non ha conseguenze su di me. Non me ne importa molto."
Il maiale simpatizzò ma disse: "Sono molto dispiaciuto, Signor Topo, ma non posso far molto altro che pregare. Può star certo che la terrò presente nelle mie preghiere."
La mucca disse: "Accidenti, Signor Topo. Sono spiacente per lei, ma è difficile che io riesca ad infilare il mio naso nella trappola. E' un problema suo."
Così il topo tornò nella casa, a testa bassa e triste, per fronteggiare la trappola solo soletto.Quella stessa notte, si sentì un suono nella casa, come il rumore di una trappola che scatta sulla preda.
La moglie del contadino corse a vedere cosa aveva catturato.Nel buio, non vide che era un serpente velenoso la cui coda era rimasta nella trappola.
Il serpente morse la donna.Il contadino la portò all'ospedale e quando la riportò a casa lei aveva la febbre.
Chiunque sa che quando si ha la febbre fa molto bene prendere del brodo di gallina.
Così il contadino portò la sua accetta nell'aia per preparare l'ingrediente principale del brodo.Ma la moglie continuava a star male e così amici e vicini vennero per stare con lei ad ogni ora del giorno e della notte.
Per dare loro da mangiare, il contadino uccise il maiale.
La moglie del contadino non migliorò ed un giorno morì.
Vennero così tante persone al funerale, che il contadino dovette macellare la mucca per fornire sufficiente carne per tutti i convenuti.

La prossima volta che ascolti qualcuno che ha un problema ed inizi a pensare che non ti riguarda, -- ricorda - quando uno di noi è minacciato, siamo tutti a rischio.
Siamo tutti coinvolti in questo viaggio chiamato vita.
Dobbiamo darci un'occhiata uno con l'altro e fare uno sforzo per incoraggiarci a vicenda.
Ognuno di noi è un filo vitale nell'arazzo di un'altra persona.
Le nostre vite sono intrecciate le une alle altre per una ragione.

Si chiama interdipendenza.

giovedì 14 dicembre 2006

Vabbè!


Cari Angelina e Brad,
complimenti per la Vostra bella pupona che è davvero uno
schianto a livelli intergalattici...
e poichè nei suoi occhi si riflette il cielo di una bella giornata di sole e da qualche ora qui a Roma il sole invece ha deciso di aderire allo sciopero che domani ci farà sacramentare come turchi, perchè è una giornata uggiosissima...non mi biasimerete se pubblico la foto...
e comunque...bella è bella...
...però non avete visto la mia MICOL!!!

lunedì 11 dicembre 2006

Un hobby


L'osservazione del genere umano impegnato nello svolgimento delle solite pratiche esistenziali, ai miei occhi assume un valore immenso quando risulta essere un hobby che non costa niente e non ti costringe a lunghi spostamenti:non è il bird watching, nelle varie riserve preposte, non è andare a vedere il passaggio delle Balene a Cabo San Lucas nella Baja California...ce l'hai lì, ovunque, a portata di mano, fonte inesauribile di riflessioni (qualche volta anche di pippe mentali).

Prima che nascesse Micol il mio spirito di osservazione era tutto incentrato sull'individuo unico. Fine a se stesso. Egocentrico pronto a soddisfare ogni proprio bisogno. Lo scrutavo per conoscere meglio me stessa, a volte per avere qualche risposta alle mie innumerevoli domande.

Facendo questo mestiere, tra l'altro, e incontrando tantissime persone, questo mio hobby non risente mai del cambiamento di clima, dell avvicendarsi delle stagioni fredde, del letargo.Umanità a iosa. Sempre.


Con la nascita della mia prima figlia dall'individuo unico è subentrato il binomio. Raramente il trinomio perchè io sono sempre attratta dalla mamma e dal suo bambino (anche se il papà e il bambino è pregevole di osservazione in alcuni casi anche di più).


Tutta questa tiritera per dirvi che ultimamente, e aggiungo purtroppo, mi capita di entrare in contatto e quindi essere costretta ad osservare mamme che hanno figli malati.


E' la mamma al bar con il figlio ritardato che cerca di dargli il biberon e che gli parla piano piano.


Quella che ha il figlio diabetico ma cerca di non farlo sentire diverso dagli altri e lo manda alla festa dell'amichetto con il cuore in gola.


E' la mamma in piscina con la bimba distrofica che le fa fare gli esercizi e le spruzza l'acqua sul visetto e lei ride ed è una bimba come un altra se non fosse per la natura maligna che quando gli gira punisce i suoi figli.


Ho letto i post di Panzallaria e attraverso il suo narrare ho osservato anche la madre che porta in grembo il proprio figlio per nove mesi ma non avrà mai il privilegio di crescerlo.


Osservare il dolore allora non mi piace più.E' la forzatura a cui siamo costretti da vivi. Ho visto soffrire tante persone care e non per scelta.




Mi sa che l'anno prossimo è meglio che come hobby mi scelgo davvero il bird watching.

mercoledì 6 dicembre 2006

Fincipartecipo anch'io!!!

Poichè , tra gli altri, anche il mio amico Giggi Massi è citato da La Repubblica per la sua partecipazione (spassosissima) al fincipit, colgo l'occasione, ma privatamente,solo sul mio blog per partecipare.

Dedicato al mio adorato Eugenio Montale, con tutto il mio rispetto.

Da OSSI DI SEPPIA


Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Amò...ma nun è in tutti questi anni m'avessi portato sfiga???

Respect.

martedì 5 dicembre 2006

TIEMP BELLE 'E 'NA VOTA....

Quando ognuno di noi si rivede nelle vecchie fotografie è come rivedere un vecchio amico che non frequenti più da tanto tempo...lo rivedi in foto e ti viene un misto di emozioni,una nostalgia lieve e struggente accanto alla sensazione che poi non è che ti dispiaccia proprio che vi siate persi di vista...perchè ogni fase della propria esistenza è propria a se stessa unica ed irripetibile ed è bello rivedere come eravamo...molto molto meno vedere come siamo attualmente.
Io reagisco così alla vista di me stessa negli anni passati...mi fa piacere rivedermi, pensare alla mia vita di allora, ma non rimpiango di non essere più ciò che sono stata.
Molto fortunata. Sempre. Certo tanto dolore anch'io...quello di crescere, di passare attraverso l'adolescenza, la separazione dei miei,la laurea,la ricerca del lavoro, la bastardaggine, i miei lutti.
Tanta gioia. A palate. La mia infanzia dorata. Un amore immenso. Il matrimonio e Micol. Su tutti i miei fantastici viaggi, altre culture, parlare altri idiomi, mangiare altro...sentire la vita che ti circonda, che ti entra nel sangue, che ti fa pulsare le tempie per il troppo imparare...
Solo alcune foto mi fanno davvero soffrire. Sono quelle di chi non posso più toccare, abbracciare, annusare.Quelle, grazie al cielo, sono ben visibili e messe nell'angolo in cui vivo di più a casa mia...per ricordarmi di non smettere di soffrire per la perdita.
Le altre, tipo la foto che ho postato sopra e che appartiene al mio viaggio di nozze, non le guardo mai se non quando le rimetto a posto nel computer.

Mia figlia, qui accanto a me, guardando la foto di cui sopra, mi ha chiesto:

"Chi è mamma quella?"

Ahò, sò soddisfazioni queste eh!





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