zattere per le mamme

...le forze cominciavano a venirmi meno, quando all'improvviso intravidi tra i flutti una zattera ed una mano allungata verso di me...con gli occhi brucianti di salsedine e la bocca piena di acqua riuscii a dire solo uno stentato 'grazie'...

giovedì 24 gennaio 2008

NECESSITA' DIVINE

Ho un disperato bisogno di Dio. Della Sua immensa conoscenza di noi piccoli uomini e della Sua conseguente profonda pietà di noi.
Una Santa purissima di una magnifica regione come l’Abruzzo soleva ripetere a se stessa, come sigillo della Sua santità,

“Dio solo per Fine
Gesù come esempio
Maria come Guida
Il mio Angelo come Aiuto”



IL FINE
In principio era il Verbo. E da questo drammatico esordio, a mia personalissima interpretazione, già si evince la Suprema Grandezza. Una parola. Forse è proprio a Lui che si pensa quando si vuole definire qualcosa di difficilissimo con “…è ‘na parola…”. Un triangolo con l’occhio come certa iconografia Lo raffigura.
Certamente Il Primo ad aver vissuto quella esperienza innaturale e terribile – per un genitore – del sopravvivere alla morte di un figlio; che puoi essere pure Dio, ma almeno una frazione di secondo il cuore si spacca alla vista dell’adorato capo che reclina sul petto.

L’ESEMPIO
Un figo. Sin da piccolissimo. Umile, bello, poliglotta, mai un capriccio od uno gnaognao, gran parlatore e soprattutto gran ascoltatore. Tombeur de femmes. De Hommes. De creatures; insomma affabulatore ma senza malizia. Una forza di sopportazione immane; altissima soglia del dolore. Vergine ma buon conoscitore dell’intimo delle donne; e non parlo di pudende. Si immola e si sacrifica. E’ sempre stato il mio mito. Soprattutto riflettendo nel portare le mie croci, almeno a paragone sono solo stronzatelle.

LA GUIDA
Vabbè. Olivia Hussey o Penelope Cruz hanno dato alla Madonna un volto umano. Ma è inutile. Lei è la Sola e L’Unica. Capisco l’innamoramento totale di Giovanni Paolo II per Maria. Lei è una creatura meravigliosa. Se ognuna di noi nasconde almeno una virtù, immaginiamo una donna unica che le concentra tutte. La amo al di sopra di tutto. Perché quando La prego di darmi la forza non c’è mai stata una, dico una volta, che mi abbia lasciata lì per terra ad attendere invano. Totuus Tuus. Anche io in tutto a Te devota, O Maria Madre di Dio.

L’AIUTO
Belli o brutti; vecchi o sbarbatelli; ciccioni o magri. Ognuno il proprio Angelo o quello che protegge chi ci preme siano protetti se lo può raffigurare come vuole. Questo non è peccato. E’ a Lui che dedichiamo la prima preghierina che insegniamo ai nostri bambini, però, personalmente è pure Colui a cui penso proprio per ultimo, dando per scontato che Qualcuno ce l’abbia affiancato ed essendo una sorta di lavoro, in quanto tale, non ha altra scelta. L’Angelo ci aiuta consigliandoci ma giammai si sognerebbe di darci un aiuto fattivo: quello di sostituirsi a Dio non è proprio concepibile tra le angeliche schiere! Per cui inutile chiedergli un terno secco vincente sulla ruota di Napoli, di aiutarci a fare innamorare chi di noi non ne vuol sentir parlare o altre necessità. Ma sono certa che quella volta, sulle strisce pedonali, fu Lui a darmi lo spintone perché ero proprio troppo sovrappensiero e rischiavo di finire arrotata, ed è Quell’altro a passare intere giornate accanto ai nostri figli mentre corrono a scuola in cortile, si arrampicano sullo scivolo a ritroso, si buttano a testa in giù dall’altalena, tra continui trasalimenti di umani e cherubini. Vabbè già che ci stò, stasera Gli dedico una preghiera.

Intanto dico un Rosario alla Madonna e al cuore di Gesù; mi perdoneranno se mi viene un pò ridere al pensiero di quel famoso sketch di Massimo Troisi e Lello Arena che pregano San Gennaro per avere un aiuto…San Gennà…5 e 61…per favore…5 e 61...

venerdì 18 gennaio 2008

UN SORRISO ANCHE IO...

Perchè anche io sono mamma ed ho letto proprio ieri la storia di una bimba morta ad 11 anni di neuroblastoma ed il coraggio che ha avuto.

UN SORRISO PER UN ANNO

Era già da qualche giorno che la piccola Tzitzi ogni volta che rimaneva a giocare nella sua cameretta sentiva un bisbiglìo. A volte era lieve come un alito di vento, altre volte più netto come il rumore che fa la lama dei pattini sul ghiaccio; e buffamente succedeva che se la sua amica del cuore si fermava a giocare con lei, Tzitzi le chiedesse di continuo se sentisse qualche rumore. O che la mamma nel rimettere a posto i vestitini nell’armadio venisse supplicata dalla bimba di rimanere solo un momento ad ascoltare con attenzione in silenzio. Ma niente. Nessuno tranne lei sembrava sentire quel bisbiglìo.
Tzitzi era seriamente preoccupata. Non che fosse il tipo di bambina che crede ai fantasmi. Annò questa poi…ma che la si facesse in barba proprio a lei….doveva sicuramente esserci qualche burlone …sì ma dove!
Di notte il bisbiglìo cessava del tutto ma quel silenzio improvviso sembrava dispiacere a Tzitzi di più di quel rumorino sibilante cui piano piano stava quasi facendoci l’abitudine ; ultimamente però riusciva ad udire, durante i suoi giochi preferiti come un lontano pigolìo, un lamento leggero leggero.
Massìì !!! Qualcuno stava piangendo! Ed ora Tzitzi ne era sicura! Il pigolìo proveniva dai suoi album da disegno.
E così eccitata dalla scoperta, tra fogli appena scarabocchiati o disegni meravigliosamente colorati, pieni di casette, fiori, uccelli, nuvolette, soli, lanciati in aria, buttati alla rinfusa, sentiva il rumore divenire sempre più chiaro: non c’era dubbio! Ecco chi stava piangendo!
Il disegno di due bambini che si tengono per mano…le solite testone tonde, gli occhioni e i palloncini a forma di cuore …non c’era nulla di strano…ma ecco…mentre uno dei bambini mostrava un bel sorriso da guancia a guancia, Tzitzi si rese conto che nella fretta aveva dimenticato di disegnare il sorriso anche all’altro bambino. Occielo, che sbadata! Pensò la piccolina, come aveva potuto commettere questo errore, lei così buona e generosa! Così corse a prendere il suo più bel pennarello rosa e disegnò il sorriso più bello che avesse mai disegnato al suo disegno senza sorriso. Ora sì che sentiva una risatina sottile sottile che le faceva quasi solletico alle ascelle!
Tzitzi promise a se stessa che mai più avrebbe lasciato un disegno a metà. E nessuno mai avrebbe provato la tristezza di rimanere senza sorriso. Neanche uno dei suoi adorati semplici disegni.

Dedicato a chi ha la volontà di regalare un sorriso.

lunedì 14 gennaio 2008

Disegnando...


Micol ha cominciato a fare i suoi primi disegni con creature antropomorfe; vabbè nulla che differisca dai primi tentativi di tutti i bambini di rappresentare l'essere umano.

La partenza è uguale per tutti : disegnano sempre un cerchio per la testa, una linea verticale (più o meno lunga - dipende dai gusti dell'artista!) per il corpo e lineette trasversali orizzontali messe un pò a cecio per braccine e gambette...poi però la personalizzazione è ciò che differenzia ogni bambino. O un figlio da un altro. In realtà una personalità dall'altra. Perchè - senza darmi aria alla Maria Rita Parsi e costringervi a sputare sullo schermo - dal disegno si capisce parecchio del proprio pargolo; anzi il disegno conferma ciò che avevamo ipotizzato.

E se mia figlia è la regina dell'Estetica, dove tutto deve avere un'armonia, giocoforza che i suoi esserini abbiano capelli lunghi fino a terra, che abbiano tutti un palloncino a forma di cuore attaccata alla mano( o ciò che sembra più un ragnetto di soffitta) occhioni grandi e l'erba (?) sotto ai piedi.

Ora, a dire il vero, accanto all'orgoglio mammesco ( e Dio solo sa se non mi piacerebbe da pazzi riuscire a postare i disegni di tutti i figli di voi amici blogger del mio cuore - chessò la principessa di Gigi e Cam, o delle due meringhe soffici di Annachiara, di Frollina magari tra un pò e anche creazioni di artisti più grandicelli figli di Laura, di Giuli mia lucana conterranea, di Marcello) c'ho pure un pò di magone perchè l'altro ieri c'era accanto ai soliti vatussi (Michi ci vede altissimi!) c'era una figurina piccolina uguale in tutto agli altri.

"Questa sei tuuu...questo è papàà...questa con i capelli più lunghi sono iiooo...e questa è la sorellinaa..."
Stanotte il ticchettìo assordante del mio orologio biologico è stato seppellito da un pandoro Maina inzuppato nel latte; non mettetemi fretta...
Intanto scendo giù alla GS a vedere se sono avanzati altri pandori di Natale!

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