Ansie...
La nostra Tata Paola (quella ufficiale...non nazionalpopolare come 'a mamma mia...) è partita già da sei giorni per l'Ecuador. Dopo tanta attesa arrivò il tanto sospirato nullaosta per essere regolare in Italia ed ora dovrà fare tutta la procedura all'Ambasciata ecuadoriana per attivarlo e tornare con l'inno di Mameli in tromba.
Qualcuno di voi mi può capire. Sono in grande ansia.
Paola è alta più o meno come mia figlia. Accompagnandola all'aeroporto aveva circa 89 kg di bagaglio senza rotelle che- per miracolo! - le hanno imbarcato senza ulteriore franchigia ma che comunque si sarà dovuta incollare. Manca dal suo paesello, nei pressi di Quito, da 6 anni. Ha i suoi genitori lì. Ha temporaneamente lasciato qui il marito e la figlia di 6 anni compagnuccia del cuore della mia. Ha rivisto lì, dopo 6 anni 6 una figlia che oggi ha 10 anni. Non c'ho dormito una notte intera...la immaginavo in tutte le versioni possibili ed immaginabili di carrambate pazzesche: lei e la figlia all'aeroporto che si buttano l'una nelle braccia dell'altra in lacrime, oppure lei che va all'uscita della scuola a farle una sorpresa, la figlia con il vestito nuovo che l'attende sulla soglia di casa...insomma ho pianto una cifra...
Ha portato al Paìs una quantità di regali, anche delle cagate pazzesche a dire la verità, tipo il piatto di ceramica con la faccia di Papa Benedetto XVI o le vedute di Roma stampate sui ventagli, che credo scatenerà le invidie di tutti i vicini di casa. Noi, oltre alle solite cosuccie supercommerciali che per loro sono delle novità incredibili, abbiamo regalato alla sua bambina un i-pod rosa con 200 e passa canzoni in spagnolo dei più famosi cantanti italiani tipo Ramazzotti, Pausini, Gigi d'Alessio e non, come la Lopez ( che scatena le invidie delle sudamericane almeno quanto Cindy Crawford le scatenava in noi povere italiane terra terra...) e Shakira; Steven è talmente orgoglioso del lavoro fatto che ha deciso di regalarne uno simile anche a me quando deciderò di emigrare (je piacerebbe!).
E' che stè tate quando stanno a casa le ammazzeresti perchè fanno (o non fanno proprio, volendo) tutto secondo la loro particolarissima capoccia, che spesso non fa scopa con la nostra...ma quando non ti girano tra i piedi e raccontano l'ultima puntata di Betti la Fea (versione latina di Ugly Betty) mentre tu vorresti solo silenzio ed il bagno vuoto per cagare, ne senti davvero la mancanza.
Paola mi aiuta nel compito di mamma da più di tre anni...la cosa più bella è quando mi dice che sono troppo bella per essere così intelligente...e mi fa sentire una dea...e quando il giorno della partenza si è buttata tra le mie braccia l'ho sentita figlia mia.
Capirete quindi la mia ansia.
C'ho una figlia qui. E una che è partita da sola per l'Ecuador.
4 Comments:
Ma tu sei troppo bella per essere intelligente!
Capisci quello che la tua figlia dell'Ecuador tentava di dirti. E capisci!
Bella guagliona!
Baci
Che la tata faccia un buon viaggio di andata e ritorno! Peró che tristezza sapere che non vede la figlia da tanti anni. E non é l'unica, ce ne sono tante di donne che si devono separe dai figli. Io quando penso a questo mi sento ancora più fortunata!
Cara Gra, non sempre l’esperienza della “tata” è felice come la tua.
Sia per la maggiore che per il più piccolo, anche noi ci siamo dovuti affidare a persone disposte a badare alle loro necessità dalla mattina al primo pomeriggio.
Nel complesso, il bilancio è positivo, tant’è che Sara ha scelto una delle sue “tate” come madrina di Cresima, ma non sono mancate esperienze poco fortunate.
Tra l'altro, abbiamo avuto anche due tate ecuadoriane.
La prima ci ha lasciati in braghe di tela da un giorno all’altro perché il marito aveva cambiato idea e non vedeva più di buon occhio la sua nuova occupazione.
La seconda, persona per altri versi cordiale e amabile, si è dimostrata non particolarmente versata per l’incarico di tata.
Non che mancasse di dare la pappa all’orario prestabilito o che non cambiasse regolarmente i pannolini, tuttavia non era proprio nelle sue corde interessarsi attivamente del bambino, stimolarlo, creare con lui un reale rapporto affettivo.
@ Marcello: carissimo hai ragione da vendere...quando io e stefano ci rendiamo conto che in questi anni Micol è cresciuta bene, non m'hanno svaligiato casa e non ho dovuto cambiare la baby sitter diciottomila volte incrociamo le dita e ammutoliamo...diciamo che siamo stati davvero fortunati...
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