Mamma m'impara...
In questi giorni qui, in cui si ha la percezione che qualcosa stia per finire (la scuola per esempio...dài questa era facile...) perchè è tutto un susseguirsi di riunioni, feste a scuola, saggi di danza, recite dei rossi, dei gialli, dei blu, si acuiscono, forse perchè aumentano le occasioni di confronto, tutti i dubbi sicuramente legittimi sulla educazione che noi impartiamo ai nostri figli.
E vi prego di leggere questo post di Giuliana (I love you...) che ha un titolo che sembra fuori tema e poi ti ci trovi dentro con tutte le scarpe.
Per esperienza personale io vivo di rimbalzi. Cioè, io sono una mamma che lavora e mi aspetto che a scuola mia figlia impari ad essere tutta una serie di cose. Ma le maestre a loro volta si aspettano che a casa i bambini imparino tutta un'altra serie di cose, utili a non essere delle bestioline ferocemente aggressive; ma io mando a scuola mia figlia perchè impari almeno qualcosa; le maestre denunciano una completa passività dei genitori che poi non è vero, se non fosse che sicuramente loro trascorrono con la nostra prole molto più tempo di noi...insomma che cavolo...io me le prendo le mie responsabilità che Micol sia una bambina egocentrica perchè noi tutti la facciamo essere il nostro centro di gravità però il fatto che impari un sacco di poesie e canzoncine a scuola e a casa non ne faccia il minimo riferimento io francamente non credo che dipenda da noi ...una di loro mi rassicura dicendo che Micol è una leader. Ma io non ho capito se e perchè dovrei stare tranquilla...ammetto che sia un mio problema, ma non mi piace per niente che a quattro anni sia già inserita in una di quelle classificazioni cui eravamo assoggettati all'inizio delle nostre avventure professionali: il leader, il team worker, il passero solitario (cioè quello che ama lavorare da solo) etc.etc.
Forse intende dire che ha una buona autostima...ahia, pure con questo termine mi pare che parecchi di noi hanno dovuto fare i conti, perchè io è una vita che ne sono sprovvista per cui spesso mi sono chiesta come potrò mai io trasmetterla in maniera sana a mia figlia...e poi ci sarebbe la figura paterna...che però pure di accaparrarsi un bacio ed un abbraccio della pargola riottosa sarebbe capace di fare il buffone senza ritegno...con ovvie e manifeste reazioni antieducative...
Bah...abbiamo tutti o quasi un week end lungo da trascorrere con i nostri figli...vediamo un pò che ne esce fuori.
Un abbraccio a voi tutti e un bacetto al futuro del mondo
4 Comments:
Aspettative, sono quelle che abbiamo nei confronti dei nostri figli e della scuola e sono quelle che i professori hanno nei confronti dei bambini e delle famiglie.
Non mi piace ascoltare maestri, professori e quant'altro che, quasi a scrollarsi di dosso la responsabilitá dell'educazione dei bambini (nei casi in cui ci si trova di fronte a bimbi più difficili da gestire) dicono che la famiglia sia assente. I bimbi oggi passano a scuola la maggior parte del loro tempo (qui in Portogallo, anche nella pubblica, i bimbi li mantengono a scuola il pomeriggio in attivitá extra-scolastiche o di studio). É con i professori che passano gran parte della giornata, per cui non possono non assumersi il loro ruolo educativo. Né possiamo noi genitori, con la scusa della mancanza di tempo (che purtroppo é un fatto), delegare l'educazione dei figli agli altri. Si deve essere capaci di encontrare un equilibrio, che certo non nasce automaticamente, ma si va creando e conquistando.
Ai miei tempi a scuola ci rimanevo al massimo 5 ore ed avevo la fortuna di avere mamma che mi accudiva e mi accompagnava quotidianamente. Perché mamma é una casalinga, perché una ventina di anni fa ancora si poteva essere una casalinga riuscendo a mandare avanti dignitosamente una famiglia con uno stipendio, quello di mio padre.
Oggi nella maggior parte dei casi bisogna lavorare in due, le mamme a casa non ci rimangono piú, non solo perché vogliono la tanto sognata realizzazione professionale, ma perché é una necessitá. Si lavora molto, si guadagna poco e tutto costa sempre di più.
La realtá di molte famiglie é questa e bisogna adattarsi.
Comunque é un fatto positivo che Micol sia una leader, anche se detto cosí di una bimbetta fa storcere il naso.
Non canta canzoncine e non declama poesie a casa? Guarda, David me le canta tutte, a volte ripetendo con tale frequenza da farmi 'na capa tanta! Non so cosa sia meglio...
Grà, grazie della citazione :)
sul tema non aggiungo altro, per non essere ripetitiva...
Noi viviamo in Inghilterra. Anch'io mi aspettavo molto dalla scuola e devo dire che la scuola fa molto ma è anche questione di bambini. Ci sono bambini a cui basta la scuola perché hanno quella calma, dedizione e potere di concentrazione che fa sì che apprendano in ambiente scolastico. Il mio Figlio-uno, pur essendo un bambino intelligentissimo, non appartiene a questa categoria. Quando lasciavo tutto alla scuola era un disastro: imparava poco e si comportava male. Ho la fortuna di lavorare part-time e di avere molto tempo da dedicargli. Da quando ho cominciato a farlo leggere e scrivere a casa il suo rendimento scolastico ha fatto passi da gigante e di conseguenza anche il suo comportamento. Quando acquistano fiducia cominciano anche a comportarsi meglio e imparano più in fretta. Il difficile è cercare di capire di cosa ha bisogno il bambino in quel momento e trovare il modo, tra le mille esigenze della vita, di andargli incontro.
In bocca al lupo! :-)
@Giuli: sei la mia fonte preferita di riflessione!
@Raperonzolo:crepi e soprattutto benvenuta nel nostro pazzo pazzo mondo di mamme alla riscossa (di cosa è ancora da stabilire...oibò...)
Ciao
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