Un hobby
L'osservazione del genere umano impegnato nello svolgimento delle solite pratiche esistenziali, ai miei occhi assume un valore immenso quando risulta essere un hobby che non costa niente e non ti costringe a lunghi spostamenti:non è il bird watching, nelle varie riserve preposte, non è andare a vedere il passaggio delle Balene a Cabo San Lucas nella Baja California...ce l'hai lì, ovunque, a portata di mano, fonte inesauribile di riflessioni (qualche volta anche di pippe mentali).
Prima che nascesse Micol il mio spirito di osservazione era tutto incentrato sull'individuo unico. Fine a se stesso. Egocentrico pronto a soddisfare ogni proprio bisogno. Lo scrutavo per conoscere meglio me stessa, a volte per avere qualche risposta alle mie innumerevoli domande.
Facendo questo mestiere, tra l'altro, e incontrando tantissime persone, questo mio hobby non risente mai del cambiamento di clima, dell avvicendarsi delle stagioni fredde, del letargo.Umanità a iosa. Sempre.
Con la nascita della mia prima figlia dall'individuo unico è subentrato il binomio. Raramente il trinomio perchè io sono sempre attratta dalla mamma e dal suo bambino (anche se il papà e il bambino è pregevole di osservazione in alcuni casi anche di più).
Tutta questa tiritera per dirvi che ultimamente, e aggiungo purtroppo, mi capita di entrare in contatto e quindi essere costretta ad osservare mamme che hanno figli malati.
E' la mamma al bar con il figlio ritardato che cerca di dargli il biberon e che gli parla piano piano.
Quella che ha il figlio diabetico ma cerca di non farlo sentire diverso dagli altri e lo manda alla festa dell'amichetto con il cuore in gola.
E' la mamma in piscina con la bimba distrofica che le fa fare gli esercizi e le spruzza l'acqua sul visetto e lei ride ed è una bimba come un altra se non fosse per la natura maligna che quando gli gira punisce i suoi figli.
Ho letto i post di Panzallaria e attraverso il suo narrare ho osservato anche la madre che porta in grembo il proprio figlio per nove mesi ma non avrà mai il privilegio di crescerlo.
Osservare il dolore allora non mi piace più.E' la forzatura a cui siamo costretti da vivi. Ho visto soffrire tante persone care e non per scelta.
Mi sa che l'anno prossimo è meglio che come hobby mi scelgo davvero il bird watching.
3 Comments:
good picture
mi spiace molto averti rattristata...
e condivido in pieno le tue riflessioni, ora che vorrei chiudermi in un bozzolo, senza che dall'esterno entri nulla, nell'attesa della mia bambina.
Ma purtroppo, mentre per il bird watching devi andare nelle riserve, se si è un briciolo empatici e sensibili (e tu mi par proprio lo sia) per il man watching basta entrare nel bar...
bisogna solo cercare di prendere il meglio, imparare e guardare gli altri come se fossero un pezzetto di noi....
da questa sana pratica, vedrai, ci saranno sofferenze ma anche tanti motivi per un sorriso regalato a qualcun altro.
come quelli che regali a me con i tuoi commenti ai miei post...
comunque ora sto molto meglio. da domani riaffilerò le armi dell'ironia e della risata per combattere contro le avversità!!! ;-)
baci
Panzallaria
Bella Graziella: lo scatarro non ti fa bene!
La meringa
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