zattere per le mamme

...le forze cominciavano a venirmi meno, quando all'improvviso intravidi tra i flutti una zattera ed una mano allungata verso di me...con gli occhi brucianti di salsedine e la bocca piena di acqua riuscii a dire solo uno stentato 'grazie'...

lunedì 7 maggio 2007

Una spina

Io sono una donna con le palle. Me lo hai detto tu, ed io sono scoppiata in una sonora risata. Però tu eri serio e così sono tornata ad essere seria anche io. Forse è perchè mi hai cresciuta non propriamente come una femminuccia, tu che sei stato militare per tanto tempo e ti ha comunque reso rigido anche dopo. La tua rigidità però non ha mai avuto niente a che fare con l'indifferenza o la freddezza perchè il tuo affetto l'ho sempre sentito e così ancora di più adesso, che hai smesso di insegnarmi e, anzi, qualche volta impari da me.

Lo so che sono abbastanza sveglia da non lasciarmi travolgere dalla mia vita e dallo stress che porta; e che nei momenti difficili ho sempre reagito bene.

Me lo hai insegnato tu.

Però sei stato anche tanto critico. E per fortuna che c'era la mamma a diluire l'insicurezza che il tuo continuo esaminarmi mi inoculava.

Poi un giorno ti sei accorto che ero venuta su talmente bene che non avevi più bisogno di criticarmi. E lì finalmente è inziato il nostro bel rapporto che abbiamo adesso. Io d'altra parte, come figlia unica non ho mai scelto. Non ho mai considerato di non volerti più bene perchè tanto mi bastava già l'amore di mamma.E' sacrosantemente vero che un figlio ha bisogno di crescere con entrambi i genitori, con le loro carezze, le loro mazzate. E io, fino a che non ti sei trasferito, bene o male (bene per me che comunque eravate un surrogato di famiglia, male per mamma perchè vivere con un estraneo le ha fatto un dolore boia) sono stata una figlia contenta. Non felice eh! ma contenta.

Certo la forza l'ho ereditata tutta dalla mamma. Tu hai avuto spesso dei cedimenti di debolezza. Dopo il cancro hai cominciato a commuoverti spessissimo. Certo è normale. Ti sei anche scoperto uomo di Fede. E anche questo è normale.

Papà, anche se non leggi il mio blog, stò cercando di visualizzare meglio quello che da ieri non riesco a verbalizzare, non riesco a dirti. L'ho visto il tremolìo alla tua mano sinistra. Te l'ho detto che c'ho fatto caso attentamente. Perchè mi dici che non è niente? Perchè sottilizzi? Cos'è...fatalismo? Credi che non pensandoci, il piombo che c'ho sul cuore da ieri sera si dissolva?

Mi hai detto che sono una donna con le palle.

Non vuol dire un cazzo. Ho scoperto che anche tu stai invecchiando e pensavo che dopo la più brutta delle malattie potessi essere esente da tutto il resto. Probabilmente mi sbagliavo. Troppo.

C'ho una fifa che neanche te la immagini. E per fortuna che non leggi il mio blog. Perchè questo non lo dovrai mai sapere.

9 Comments:

Blogger Labelladdormentata said...

Vedre i genitori invecchiare è terribile! A te viene paura, a me si scatena una rabbia indicibile!
Ti abbraccio!

2:15 PM  
Blogger Laura said...

Sai cosa dico ogni tanto? Vorrei che qualcuno mi lobotomizzasse per poter, poi, avere la FEDE.
Non risolve certo i problemi ma credo che renda meno disperati.
Senza è veramente difficile, io non riesco a essere così equilibrata come chi ti dice:"Sono le leggi della natura. Si nasce e si muore". E' proprio quello il problema: che si muore! Cge si sta male, che le persone amate invecchiano.
Ti abbraccio, ti capisco e non so come consolarti!
Posso solo dirti che le palle non tolgono nè diminuiscono i dolori ma aiutano. Un bacio.

3:26 PM  
Blogger Francesca Sanzo said...

...non so cosa scrivere, ogni parola mi sembra troppo.

un abbraccio forte
Panz

3:49 PM  
Blogger Unknown said...

certo che quando smetteremo di essere figli, sarà un giorno triste. E invecchieremo di colpo.

Però possiamo ringraziare Dio di aver avuto dei buoni genitori, e sperare di essere per i nostri figli la metà di quel che loro sono stati per noi.

6:03 PM  
Blogger Annachiara said...

L'ultima volta che ho visto mio padre, ero sul treno per l'aereoporto. Lui era giù che mi salutava frettolosamente. Aveva delle cose da fare quel pomeriggio. Si girò tutto pimpante, con la sua giacchetta impermeabile. Senza soffermarsi troppo su quell'addio.
Non ti crucciare troppo, gra, ché la vita ci aiuta tutti ad essere all'altezza di ogni situazione, le più drammatiche come le più felici.

6:36 PM  
Blogger pOpale said...

Ti capisco, vedere un genitore in difficoltà e non sapere come aiutarlo è davvero devastante. Sono sicuro che troverai il modo migliore per stargli vicino e quel peso sul cuore si allenterà.
Un abbraccio grande.
Ale

11:25 PM  
Blogger copyman said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

8:58 AM  
Blogger copyman said...

Graziella, non mi sento di darti consigli sul come affrontare questa nuova consapevolezza nei confronti di tuo padre. Ho imparato solo che queste cose ci portano a modificare il modo con cui esprimiamo il nostro affetto, spogliandolo di tutto ciò che non è essenziale, a essere più espliciti e diretti nelle relazioni e a ricacciare indietro, talvolta a fatica, la tendenza a fare da chioccie ai nostri genitori invadendo il loro territorio.

9:00 AM  
Blogger cybergatto said...

la sensazione più strana che ho mai provato è stato il giorno in cui sono "diventata più alta di mia mamma": l'ho abbracciata e mi sono resa conto che in realtà era lei che sta' piano piano rimpiccilendosi...davvero difficile da spiegare come senzasione ma mi ha fatto quasi paura!

un abbraccio

4:21 PM  

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