zattere per le mamme
...le forze cominciavano a venirmi meno, quando all'improvviso intravidi tra i flutti una zattera ed una mano allungata verso di me...con gli occhi brucianti di salsedine e la bocca piena di acqua riuscii a dire solo uno stentato 'grazie'...
venerdì 27 luglio 2007
lunedì 9 luglio 2007
GOODBYE VALENTINO ...
Una folata di vento. Il tempo di mangiare un gelato buonissimo. Una piuma che cade a terra. Tanto si può dire è durato il sogno.Perché di questo si è trattato, è inutile girarci intorno. Perché ciò a cui ho assistito è davvero dedicato solo a pochi eletti che nella loro vita Dio ha graziato facendoli vivere esistenze talmente dorate che a noi deficita pure l’immaginazione.
Ho sognato.
Ho annusato profumi indosso alle persone che dire divini è riduttivo; la pelle del viso e del corpo degli ospiti presenti alla sfilata (tutti, dico tutti pure le persone ageè) meravigliosamente morbide e levigate; nessuno in sovrappeso (mi sono convinta che solo noi, il popolo comune pensa a mangiare) in abiti belli, sobri ma chic, eleganti con garbo, qualche leziosità mai volgare. Molti saluti, molti baci, molti abbracci, molti complimenti, tutti a tutti. Claudia Schiffer a Elle Mc Pherson, Tom Ford a Karl Lagerfeld, Matteo Marzotto ad Afef che a sua volta salutava Simona Ventura ; Laura Pausini con l’aria smarrita di una dodicenne seduta composta sul suo cuscino, Valeria Mazza ed il marito con due figli di rara bellezza (e ve lo dico io che sò ‘na mamma esigente), sovrani e contesse di grande classe. E’ una casta. Per cui non hanno bisogno di fingere di essere contenti di trovarsi lì; lo sono davvero. Anche la sincerità dei modi mi è sembrata innata in queste nature così eleganti. Ragazzi qui non stiamo parlando dei Vip di casa nostra che si sentono stò cacchio pur non avendo fatto niente e che vivono di rosicate continue per il successo di qualcun altro.
Ma.
Eddài che lo sapevate che dopo il sopraelencato sogno c’è la realtà che ama presentarsi repentinamente come una vivace sberla in piena faccia.
Del Complesso Monumentale S.Spirito in Saxia non si vedeva una cippa. L’architetto ha utilizzato la lunga superficie per creare due ambienti con la passerella centrale tutti in bianco e nero. Addio agli ocra ai porpora e alle immagini dolci ed elementari dei pittori rinascimentali che ornano il ciclo degli affreschi; addio al ciborio palladiano dell’entrata e al soffito a cassettoni. Avrei potuto spararmi delle pose gigantesche (vantarmi in napoletano) dicendo ciò che faccio e in che popò di luogo, ma sono stata zitta perché nessuno avrebbe capito. Mi ha indispettito vedere il pressappochismo delle testate giornalistiche che rifilavano a filastrocca ai poveri lettori inconsapevoli che l’evento si sarebbe svolto nelle sale Incisa e Baglivi. Ciucci! Somari! Giornalisti dei miei stivali! Vi costa tanto andare su Google e prendere qualche informazione più precisa? Le sale semmai sono LANCISI e Baglivi e proprio perché ospedale rinascimentale troviamo i nomi di due dei più importanti medici del passato…vabbè lasciam perder…
E poi...Che ci faceva Jo Squillo alla sfilata? Perché stava tra i fotografi? Perché esiste Tv Moda? Perché lei interpreta i successi dei Bee Gees in bikini succinti e nessuno l’ha ancora internata? Ma i Bee Gees lo sanno?
Lo scoop.
Io indossavo camicia e gonna di taffettà turchese cangiante con collana e bracciale di perle, sandalo con fibbia swaroski. La camicia e la gonna l’ho pagate rispettivamente € 26,00 ed € 42,00 da Blunauta a Castel Romano.
La settimana precedente avevo provato vestiti pure costosi ma c’era l’incognita che, tranne la sottoscritta, nessuno l’avrebbe visto e quindi apprezzato.
Ho fatto la mia porca figura. Marta Marzotto e Giorgio Gori mi hanno spizzato a lungo (naturalmente credo per due motivi diversi). Emanuele Filiberto e la moglie Clotilde (bella coppia davvero!) hanno chiesto espressamente di spiegargli la storia del Complesso; mi hanno conquistata facendomi i complimenti con il loro garbo direi regale.
Insomma è stato bello. Breve ma intenso. Ieri avevo ancora l’aria trasognata e guardavo tutti dall'alto in basso.
Stamattina ho sentito me stessa dire, in motorino, mentre davanti uno inchiodava e n’altro po’ ce rimango :” Alimortacci tua e de chi nun te lo dice” e ho fatto finta di non conoscermi.
Noblesse oblige.