Empatie
Caro Alessandro,
avevo tanta fretta di risponderti e non volevo farlo brevemente tra i commenti.
No.
La vostra insicurezza e la vostra ansia sono le benvenute.
Non troverete risposte ma solo esperienza. Nessun luminare o professore dalla parcella platinum a spupazzare e a maneggiare gli arti della vostra piccolina. Nessun ennesimo prelievo di sangue per verificare TAS oVES. Nessuna ricetta prescritta per tachipirine o lonarid da infilare al culo di quelli che ti guatrdano con la solita espressione:"ecco i soliti genitori esagerati".
I miei amici di tasto che conoscono bene il motivo per cui è nato questo blog possono testimoniare che mi ci sono dannata un sacco dietro ai dolori alle gambe della mia bambina. Ho minacciato me stessa di chiudere il blog quando fossero finalmente finiti, come una sorta di fioretto di ringraziamento.
Ma niente paura.
Stò blog non lo chiudo.
Perchè no, non passano. Purtroppo no. Mia figlia ogni due settimane circa, vive circa 5/6 giornate intere (intese di 24 ore) in cui soffre, suda (che strana cosa!) dalle ginocchia ai piedi, è nervosissima, piagnucola, poi mi chiede scusa,
dorme pochissimo, si dondola e non stà ferma in maniera quasi innaturale e mi chiede (ormai è in grado di farlo) di metterle la suppostina o di massaggiarle gli stinchi.
Quando passa, rifiorisce, è più lunga di mezzo centimetro, canta e dorme che è una bellezza, con la bocca aperta a cuoricino, gli occhi a mezzaluna e i capelli incollati a ciocchette sulle guance.
Come trovare soltanto le parole per rassicurarvi? Vi posso dire semplicemente che potrebbe non passare così nell'immediato; i dolori di crescita di solito possono ripresentarsi anche dopo pause di due anni fino ai dieci anni di età ed oltre se si fanno sport che affaticano i legamenti o le articolazioni . Ma sapendolo non vi dannerete più l'anima. Anzi troverete un modo buffo per comunicarvelo in maniera dolce o rassicurarla nei momenti di dolore con strane filastrocche come ho fatto io. Sono sicura che vostra figlia sia una bambina speciale perchè è innegabile che l'esperienza del dolore, imparato a conviverci, apra diversi orizzonti a diverse sensibilità.
Caro ALE, fammi sapere e lasciati abbracciare dalla consapevolezza che esiste qualcuno con cui condividere. Noi, per esempio.
Con tanto affetto.
Gra