zattere per le mamme
...le forze cominciavano a venirmi meno, quando all'improvviso intravidi tra i flutti una zattera ed una mano allungata verso di me...con gli occhi brucianti di salsedine e la bocca piena di acqua riuscii a dire solo uno stentato 'grazie'...
giovedì 18 dicembre 2008
venerdì 12 dicembre 2008
Incontri
Ieri sera, tornando a casa, rimuginando nel tragitto su quanto sia difficile essere di buon'umore a casa dopo che hai rischiato varie volte di morire sotto tonnellate d'acqua alzate dalla corsia opposta o nelle buche scavate da queste piogge torrenziali di metri 2x2, sulla salita di via cassia sgaravatti sono rimasta colpita dall'umanità che mi si parava davanti. Risalivano a piedi, forse stranieri , una ragazza che teneva due bambini per mano ed un uomo con un altro piccolino per mano ed un ragazzino grandicello che, a capo chino gli stava accanto. Fin lì nulla di strano; spesso si incontrano persone che risalgono quella salita ripidissima e magari non ci si fà granchè caso; ma il fatto è che pioveva e loro erano senza ombrelli. Pioveva e i bambini piccoli camminavano veloci trainati presumibilmente da quella che doveva essere la loro mamma, oscillando entrambi il braccio libero per dare una cadenza alla camminata. Pioveva e avevano scarpe bianche da ginnastica e leggere giacche a vento. Pioveva ed io incolonnata al semaforo li guardavo e mi sentivo un gran dispiacere per tutti loro, anche se non mi dovevo permettere. Perchè potevano essere lì in quelle condizioni per una svariate serie di circostanze:magari la macchina era in panne e loro tornavano a casa a piedi, magari arrivavano alla fermata dell'autobus in cima alla salita che ne passano di più, magari...E' che i due adulti erano davvero giovani e sembravano davvero stranieri, ma non gli stranieri, i nomadi, come siamo abituati noi a vedere con infanti e adolescenti, no, sembravano più nord europei e comunque in quel momento secondo me tutti si stavano chiedendo dove cavolo stessero andando. Il ragazzino passava la mano sulla testa del piccolino per mano al papà e quel gesto dolcemente protettivo mi ha commossa tanto e ho pensato a quei fratelli che non si filano di striscio e a quelli che si amano incondizionatamente.
Poi finalmente è scattato il verde per la decima volta e stò giro era la volta mia e sono andata. E c'ho ancora la loro immagine impressa.