zattere per le mamme
...le forze cominciavano a venirmi meno, quando all'improvviso intravidi tra i flutti una zattera ed una mano allungata verso di me...con gli occhi brucianti di salsedine e la bocca piena di acqua riuscii a dire solo uno stentato 'grazie'...
mercoledì 29 ottobre 2008
Quando aspettavo Micol, poichè avevo perso solo tre mesi prima un fagiolino alla 11ma settimana, tutti i miei cari si guardavano bene da (in ordine):
- parlare della nuova gravidanza
- parlare di bambini in generale o di parenti incinte
- regalare le solite cose che si regalano quando sei incinta
Naturalmente avevano complottato tutto a mia completa insaputa poichè non ero affatto mal predisposta. Certo non era stato facile, sei incinta, non ti raccapezzi della miriade di sentimenti che ti scombussolano ed ad'una banalissima ecografia di controllo ti annunciano che non lo sei più e che, come un licenziato in tronco con la sua scatola contenente le bagattelle della scrivania, ti devi rimpacchettare tutte le tue emozioni e metterle nel punto più alto dell'armadio a muro.
Certo avevo una paura fottuta che potesse accadere di nuovo, credo sia umano, forse ero meno raggiante della prima volta , si sà per scaramanzia, ma non mi rendevo conto che attorno a me, forse, c'era chi mi proteggeva.Troppo.
Per fortuna che esistono delle anime pure, chiamiamoli pure 'nzalanute, per dirla alla napoletana, che poco captano di questi sotterfugi e non capiscono certe finezze. E così fu, che in una riunione di parenti al paese di mammà, una zia che non vedevo da una vita, non placcata in tempo, mi mise in mano un cadeaux.
Immaginatevi la faccia di tutta la famiglia quando la zia, mettendomi la mano sulla pancia e dandomi il regalino mi augurò ogni bene per il futuro nascituro!
Il regalo è ancora oggi il portafortuna mio e di mia figlia. A dimostrazione che ciò che è disegno di Dio non ha nessun ostacolo al suo compimento.
Ah...trattasi di bavaglino di piquet bianco bordato rosa con questa scritta ricamata:
"Io m'addorme tutt' e sere c'a zizza 'mmocca" (mi addormento tutte le sere con la tetta in bocca).
Poichè alla mia bella età di 35 anni ho allattato per quasi due anni posso senza ombra di dubbio dire che sono stata fortunata due volte. Ma ringrazio comunque tutti i miei adorati familiari che hanno cercato di proteggermi dai piccoli colpetti al basso ventre che certi ricordi ti sferrano.
Vi voglio tanto bene.
giovedì 23 ottobre 2008
La croce delle persone che tendenzialmente "fanno ridere", ovvero che la natura ha dotato di sense of humor e di tempistica nel fare battute carine al momento giusto è essere tristi.
Il momento preciso in cui il magone t'attanaglia e ti toglie quella leggerezza di vivere, le persone che ti stanno attorno non si raccapezzano più, le vedi smarrite, confuse.
Manco fossi stato un faro nella notte ad illuminare la via dei perduti.
E così in questo periodo.
Io personalmente stò a pezzi come non accadeva da tempo. La mia proverbiale solarità ha ceduto il passo ad una malcelata malinconia, aggravata da continue domande sul che c'ho, che m'è successo, ma perchè stò così, ma che m'è morto il gatto ed altre stronzissime amenità che dovrebbero servire a farmi sbottare in risatine ma non fanno altro che aggravare il mio stato d'animo.
Chi lavora con me, s'è accorto del mood leopardiano, ma il lavoro è un ottimo paravento dietro cui schermarsi e poi pognuno, diciamolo, c'ha i propri cazzi.
Le mie amiche però cominciano a diradare le telefonate perchè non ho nulla di divertente da raccontare, nessuno da imitare, nessuno da pijà pe' culo...oltre al fatto che gli euri non bastano mai e le mie amiche sò tutte notevolmente soldo-dotate e io non ho shopping compulsivi da raccontare per cui neanche sotto questo profilo soddisfo.
Mio marito, abituato a vivere con una, penso che mi veda così, virago tutto equilibrio e forti spalle, appena mi vede depressa, anzichè tirarmi su, mi abbatte sotto una gragnuola di epiteti e di rimbrotti, perchè certo, lo so pure io che non mi manca nulla, ma non posso manco ogni volta paragonarmi ai malati terminali o ai lebbrosi dell'India: POTRO' ESSERE PADRONA DI ESSERE TRISTE ANCHE SE C'E' CHI STA' MORENDO, CHI NON AVRA' MAI LA GIOIA DI UN FIGLIO, CHI NON AVRA' MAI UN BANCOMAT SIA PURE CON UN PICCOLO CONTO?
No. Non posso. Almeno posso ma lo devo fà con circospezione sennò offendo il comune senso del pudore. Perchè oggi è un lusso pure mostrare il proprio lato debole. Pare che siamo talmente corazzati che se in macchina ti scoprono a piangere a dirotto vedi le espressioni catatoniche e sconvolte dei conducenti che ti si affiancano. Piango, embè? Farebbe bene a parecchi. I bambini a volte piangono senza un perchè, noi per raziocinio li definiamo capricci ma loro lo sanno che è sano abbandonarsi a qualche tristezza perchè alla fine un abbraccio e tanti bacetti sulle guance ancora bagnate di lacrime si rimedia sempre.
Io cerco abbracci e bacetti di conforto sennò vi prego, fatevi li cazzi vostri e lasciatemi essere triste, voi che dite che mi volete bene. Non posso sempre ride.
Mò mi girano i coglioni. Vorrei azzardare a cambiare lavoro ma sono troppo grande. Vorrei tantissimo un altro bambino ma la natura ha deciso che meglio di no. Vorrei cambiare i connotati a casa nostra così forse entrerebbe energia positiva ma stamo sempre a combatte con la quadratura dei conti. Visto? Nulla di grave.
Ma voglio stare triste. Almeno voi so che non mi giudicherete e non mi chiederete di farvi ridere.
Grazie
mercoledì 15 ottobre 2008
misteri ovvero x files...
Prendendo spunto dal post di un blog famoso che saltuariamente mi leggo per farmi due risate mi chiedo anche io come mai ci siano delle domande cui la risposta rimane a metà tra il mistero e la tetra realtà...ad esempio...
Se è vero che le creme corpo fanno miracoli, com'è che la zona del corpo che per idratazione e compattezza nel novanta per cento dei casi è la migliore è la schiena, su cui notoriamente non finisce un grammo di crema manco per sbaglio?
Come mai, nonostante anche io sia spesso struccata e con i capelli tipo stoppa, non continuo ad essere il sogno erotico di mio marito al posto di quella antipatica (ma bona) di Belen Rodriguez? E come mai, nonostante io mangi spesso riso in bianco la sera perchè è una cosa semplice da spignattare non dimagrisco de 'na tacca?
Chi ha avuto la malaugurata idea di creare, nel laboratorio di Yves Saint Laurent, il gloss nero che a Milano, tra alcune mie amiche ha creato l'effetto morticia e che guai se t'incontri all'imbrunire che come minimo ti viene un infarto?
Succede anche a voi di ricevere telefonate notturne cui solo al vostro "Pronto?" dall'altra parte già si scusano di aver sbagliato numero? Almeno datemi soddisfazione...chiedetemi almeno chi sono, se stavo dormendo, se porto il 39 di piede o semplicemente se posso almeno togliermi la soddisfazione di sfancularvi prima di sentirmi riattaccare il telefono in faccia e rimanere al buio dell'ingresso con la faccia da coglionata.
Che fine hanno fatto i gettoni? E le schede telefoniche ? E il mandarinetto isolabella e lo Zabov?
Lasciate tranquillamente le soluzioni, qualora le aveste e non abbiate remore di porre altri quesiti...che di misteri in questo periodo ne corrono parecchi!
venerdì 10 ottobre 2008
Nostalgia napoletana
“O' riso scaldato era na zoza.
Fatt’a sartù, è tutta n’ata cosa.
Ma quale pizz’e riso, qua timballo!
Stu sartù è nu miracolo, è nu sballo.
Ueuè, t’o giuro ‘ncopp’a chi vuò tu:
è chiù meglio d’a pasta c’o rraù!”
No è che a leggere di friarielli (le cimette dei broccoli per intenderci) sul blog della mia amica a Lisbona m'è venuta'na famme ma 'na famme che non ci vedo...e mi viene 'na nostalgia 'e Napule che non ve lo stò a dì...e me mangiasse 'na sfugliatella vullente vullente e me ne andrei in giro per chiese del centro fino a farmi venire fame ancora per mangiarmi 'na bbella pizza c'a muzzarella 'ncoppa...scusate ma sò nostalgica...il nord Italia mi perdonerà...
martedì 7 ottobre 2008
Pure questa ce voleva...
Avete mai provato a lavorare con il figlio del capo? No-o? Meglio per voi.
Il figlio del capo è colui che ha sperperato parecchi mila euri per studiare presso una prestigiosissima università americana (roba che c’è stato pure Cordero di Montezemolo) e che una volta tornato ha preferito bene di venirsi a posizionare presso la piccola srl del papà invece di spiccare un bel salto nel vuoto.
Il figlio del capo, nonostante la giovine età, ha già sviluppato i peggiori skills che mai ci si possa augurare di dover condividere: arrivismo, invidia, allergia al lavoro di gruppo, tendenza allo spionaggio per uso di boicottamento, malcelata arroganza sotto un'apparente amabilità e via dicendo.
Il figlio del capo è sposato con un pit bull con il rossetto, ex dirigente di mega super azienda farmaceutica dimissionaria a causa di continui traslochi in giro per il mondo e quindi frustratissima e con mega rimpianto per ciò che fu; questo la porta a fomentare il novello sposo ad acuire atteggiamenti tirannici che andranno pure bene in un'azienda di 200 persone ma non in ufficio in cui convivono 5 anime in tutto.
Per cui io e la mia povera collega siamo sottoposte ogni tanto a test di valutazione, pagelle di valutazione, valutazione psicologica, tranelli valutativi e giù di lì...e siamo solo delle co.co.pro. fiiiguuurat'!!!
Il figlio del capo origlia continuamente anche se al telefono stai comunicando con la forza del pensiero o usi il linguaggio dei sordomuti nascosta dietro ad un tendaggio, per cui è al corrente di ogni piccolo particolare che accade nella tua esistenza. Conosce quindi tutto ciò che hai fatto, che dici, che hai intenzione di fare. Soprattutto ha capito che stai cercando di procreare ancora e ha già fatto la spia. Per cui ultimamente il mio capo che è anche suo padre non fa altro che chiedermi se sono incinta, che è stà panza "ma non sarai un pò troppo vecchia per certe cose" (si, lo so... pensa di essere molto spiritoso); all'ultimo suo sfottò ho sbottato: A Direttò...non sò incinta sono semplicemente chiatta!"
Ahhhh...così me sò sfogata...e mi sento pure tanto Eva Longoria che ha risposto la stessa cosa ai giornalisti curiosi.
Il figlio del capo mi fa incazzare come una belva e mi fa pure parecchio pena.
Ma ogni volta che prevale la pena lui riesce a fottermi ben bene e quindi torno nuovamente a detestarlo.
Colpa della mia indole buonista. Ma stavolta ha esagerato e una donna con un buon cuore ma perseguitata, alla fine diventa cattiva come mille donne cattive.
Vi terrò informate.