Ricordi
Stefano Benni
...le forze cominciavano a venirmi meno, quando all'improvviso intravidi tra i flutti una zattera ed una mano allungata verso di me...con gli occhi brucianti di salsedine e la bocca piena di acqua riuscii a dire solo uno stentato 'grazie'...
Solo per ricordare a me stessa, ma pure a te, quella meravigliosa sensazione di essere nulla rispetto alla magnificenza della storia e delle sue incredibili testimonianze.
Questa visione prospettica della foto postata non rende l'imponenza de El Castillo, sotto al quale non si è immuni dal provare un brivido lungo la schiena preparandosi ad eseguire la scalata per arrivare sino alla sommità;così come è impossibile non farsi prendere dal panico visitando il dedalo dei cuniculi bui ed umidi dell'interno.
Che viaggio memorabile! Quanti chilometri percorsi in macchina dal Chiapas allo Yucatan...e quanti chili persi nelle nostre visite archeologiche degli svariati siti Maya...
Un ricordo tra tanti. Eravamo in viaggio verso Chichèn Itzà, lasciandoci alle spalle Merìda;una lunga strada provinciale in mezzo alla campagna piatta senza alberi. Improvvisamente in lontananza un alone grigio che riempiva tutta la strada davanti a noi, come quando in autostrada bruciano le sterpaglie e tutto diventa opaco:
pochi secondi di marcia ed eccoci immersi dentro questa nube...che meraviglia! Erano farfalle!Centinaia di farfalle di ogni foggia e colore!
Ricordi Steve? Tu spegnesti la macchina e mi facesti segno di scendere...te la ricordi quella sensazione pazzesca di tutti quei battiti d'ali, di quei leggerissimi spostamenti d'aria, quelle lievi carezze sul viso, sulle braccia, sulle gambe? Di sentirsi sospesi in una dimensione fantastica, ultraterrena?
Ricordiamocela quella sensazione di leggerezza in questo nostro pesante vivere quotidiano e auguriamoci di poterci portare presto anche la nostra piccola giovane marmotta...perchè questa vita è un morso e i bei ricordi almeno aiutano ad allungarla un pò...
Allora, ti senti meglio?
Gira nell'ambiente congressuale un manualetto di frasi in inglese direttamente tradotte dallo slang dialettale di noi romani.
Poichè oggi mi rode non poco, per alleggerirmi la giornata ho immaginato una breve conversazione tra me e un Pco straniero (leggasi un professionista degli eventi congressuali...).
"Gentilissimo Mr Smith, sarò chiara e glielo dico bread to bread, wine to wine : qui possiamo permettere soltanto eventi che abbiano un certo decoro ed anche se mi rendo conto che non avete più tanto tempo non se po fa tutto in four and four eight!
But of what!!! Due pianoforti gran coda con le pianiste in baby doll non si possono accettare come intrattenimento un pò trasgressivo I tell you popely popely...don't extend yourself...
Ehhh...che dice...che raddoppia il budget se chiudiamo un occhio? Mi lasci sbirciare la cifra che stà scrivendo sul notes ...mamma mia I've my legs that are doing James James...beh, forse si può fare "When it wants, it wants"!
Sono sicura che molti hanno già trovato la giusta traduzione...buon divertimento!
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