Disturbo, amore?
Molla il silkèpil e vieni qui…lascia quella padella e dammi un bacio…smettila di pettinare Micol e sdraiati qui accanto a me…chiudi la bocca, non voglio sentirti lamentare, stiamo in silenzio…finiscila di togliermi i peluzzi dalla felpa, stai ferma, non riesco a sentirti mia…completamente…sarebbe bello se, ora chiudessi a chiave la porta e cominciassi a toglierti quello che indossi…no, stai tranquilla non tutto…lo sapevo già prima di sposarti…la nudità completa l’hai sempre odiata,devi sempre tenere qualcosa…mi basta vedere il tuo fianco, le gambe finalmente scoperte…una spalla nuda…perché è da tempo immemore che non ti fermi…tu non ti fermi mai…ed io non riesco a sentire il ritmo del tuo respiro…perché o parli o racconti o imprechi o ridi rumorosamente o fai schioccare la lingua o sospiri…tutto fuorché il silenzio con me.
Forse perché da un po’ di tempo l’intimità ti intimidisce (ma tu guarda le parole…) per cui forse adesso preferiresti la nudità del tuo corpo a quella più vulnerabile del cuore e dei sentimenti…dài...fammi quello sguardo da gatta che mi piaceva tanto e non lo sguardo di quella che pensa “anvedi che cojone che ho sposato”…perché se tu solo me ne dessi l’occasione, se solo ti sdraiassi accanto a me, se solo riuscissimo a stare in silenzio per qualche istante, tenendoci le mani e le gambe intrecciate come un tempo, potrei finalmente tornare ad essere io, l’uomo che ti ha fatto innamorare. L’uomo per cui hai fatto scenate di gelosia che Otello a confronto è stato premio Nobel per la Pace…l’uomo per cui hai scritto miliardi di lettere e bigliettini e che a rileggerli mi sento un ladro perché mi sembra di sbirciare tra le cose di qualcun altro…allenta quella tua rigidità di chi pensa di dover tenere sempre tutto sotto controllo e guardati in questa foto…sei tu…in riva all’Oceano Pacifico, appena sopravvissuta ad un’onda col il body surf che ridi a crepapelle…che fai non parli più? No non volevo il tuo silenzio più triste quello di chi rimpiange la beata spensieratezza…scusa…ho sbagliato…forse è vero che oggi è più difficile comprendersi…ma io ti amo e lo so che anche tu, dopo Micol e tutto ciò che la riguarda, dopo tua mamma, tuo padre, gli acciacchi, le preoccupazioni, il tuo lavoro, le tue ansie, la tua voglia di un secondo figlio, il tuo blog, hai a cuore tantissimo il nostro amore…
...per cui non è che stasera t’andrebbe di trombare?